Finalmente “grandi” a Veitshocheim!

Finalmente “grandi” a Veitshocheim!

Di ritorno dallo scambio in Germania
Quest’anno, nell’ambito del progetto Erasmus, la mia classe è partita il 27 novembre 2022 per
Veitshöchheim ed è ritornata a Greve in Chianti il 3 dicembre successivo. Indubbiamente questo è il
progetto della scuola a cui teniamo di più e in cui erano riposte grandi aspettative che non sono state
deluse! Non sapevamo esattamente a che cosa andavamo incontro e l’idea di vivere per una settimana in
un luogo sconosciuto, con persone che conoscevamo appena, se da una parte ci emozionava, dall’altra ci
faceva paura. Alcuni di noi si sono resi conto anche della fiducia che ci avevano accordato i professori e
questo ci ha fatti sentire finalmente considerati “grandi”.

Siamo partiti alle 5:30 di una fredda mattina e, seppure molto assonnati, eravamo anche davvero
emozionati! C’era chi andava all’estero per la prima volta! Il giorno precedente però una nostra compagna
di classe ci ha dato una brutta notizia: lei non sarebbe potuta venire perché si era ammalata. Questo ci ha
reso tutti molto tristi e durante il viaggio le abbiamo mandato tanti saluti, anche da parte dei tedeschi,
cercando di farla sentire parte del viaggio anche se di fatto non poteva essere lì con noi. Ognuno, al ritorno,
ha scritto un testo riguardante lo scambio e come lo ha vissuto: se gli era piaciuto, se si era trovato bene col
compagno tedesco, se il viaggio in pullman era stato noioso…

Grazie a questi testi siamo riusciti a trovare le impressioni che ci accomunavano, a cominciare dal fatto che
per tutti è stato un viaggio di opportunità per legare con persone nuove che non parlano la nostra lingua,
oppure che è stato istruttivo per riuscire a parlare meglio l’inglese e il tedesco. Molti hanno notato la
grande cura che la Germania ha nei confronti dell’ambiente e dei luoghi pubblici e soprattutto l’importanza
che viene data alla scuola. Le aule, infatti, sono molto all’avanguardia e spaziose, ci sono palestre e spazi
all’aperto per ogni tipo di sport, utilizzabili anche in orario extra-scolastico e c’è un auditorium
perfettamente allestito per suonare gli strumenti musicali.

Allo stesso tempo, oltre alle osservazioni che abbiamo condiviso, ognuno di noi porterà con sé delle
emozioni diverse! Per qualcuno la gita sarà ricordata come una prova di sopravvivenza: “Mi sveglio, avevo
tanta fame. Piccolo spoiler, ogni cibo era sempre pane, ma siamo stati al bowling, abbiamo cenato lì e ci
siamo divertiti, insomma, la gita è diventata una sopravvivenza, ma molto divertente!”. Per altri è stata
l’occasione di sentire per la prima volta le vere farfalle nello stomaco, come si capisce bene da queste
parole così emozionate: “Ho fatto una conoscenza molto importante per me che spero durerà per tutta la
vita e che mi ha reso questi sei giorni molto più divertenti e piacevoli”. Per altri invece, più che farfalle,
l’amore è stato una vera e propria botta in testa: “Mentre si pattinava mi sono distratto, sono caduto di
faccia e mi sono fatto male, per sicurezza mi hanno mandato al pronto soccorso. Nonostante il tanto
tempo perso in attesa, sono riuscito ad arrivare puntuale alla festa dove devo dire che ho conosciuto
meglio una ragazza…”. Questo viaggio, come anticipato, ha rappresentato un’occasione per mettere alla
prova le nostre competenze linguistiche: “Philip (il ragazzo che mi ha ospitato) parla perfettamente inglese,
quindi io e lui riuscivamo a fare conversazione. All’inizio non ci parlavamo tanto, ma poi col passare della
settimana conversavamo tutti i giorni fino a che non siamo diventati ottimi amici!” o come racconta
un’altra ragazza: “Mi dovevo un attimo abituare a parlare l’inglese, ma poi mi è parso naturale!”.

L’aspetto più importante di questo viaggio però è stato sicuramente la nascita di un sentimento collettivo di
amicizia e solidarietà. Quasi inaspettatamente, questo scambio ha generato un senso di unità del gruppo
che la quotidianità scolastica era riuscita a creare solo in parte, come si capisce da queste parole: “Durante
questa gita mi sono sentita come parte di una grande famiglia”. Insomma, per tutti è stata un’esperienza
indimenticabile!

3c, a cura di Lia Gerbi.