Giorni tutti uguali

Giorni tutti uguali

Intervista a Neri Degl’Innocenti, un nostro compagno che ha vissuto l’esperienza di dover affrontare il Covid

a storia di Neri  iniziò ad ottobre: un giorno ebbe la febbre alta, quindi, per essere sicuro che fosse solo un po’ di indisposizione, andò a fare il tampone. Per tre giorni rimase chiuso in camera aspettando l’esito del tampone, sicuro al 100% di essere negativo, finché ricevette una chiamata dalla madre che gli disse di chiudersi nella sua stanza. 

Come ti sei sentito quando hai saputo di essere positivo?

Sinceramente non me lo aspettavo, è stata una brutta sorpresa. La prima sensazione è stata quella di un forte senso di colpa, perchè avrei sicuramente costretto in quarantena tutta la mia famiglia e la mia classe. Una cosa che mi ha fatto piacere è stata che i miei compagni mi hanno sostenuto e hanno dimostrato di tenere a me. 

Quali sintomi avevi? 

Sono stato 3/4 giorni con la febbre alta e con una leggera tosse. Non pensavo fosse Covid, ma una leggera influenza. 

Sentivi i gusti e gli odori?

Sì. Io sono stato fortunato, perché non ho perso né l’olfatto né il gusto. 

Quanto sei rimasto a  casa?

Sono stato a casa dal 25 ottobre al fino ai primi di dicembre; per 15 giorni circa rinchiuso in camera senza avere contatti con nessuno,  nemmeno con la mia famiglia: mi portavano da mangiare a ogni pasto, ma non ci incontravamo.

Come interagivi con la tua famiglia? 

Per comunicare ci telefonavamo o ci videochiamavamo e molto spesso comunicavamo tramite messaggi. 

Cosa facevi il giorno?

Oltre a seguire la DAD stavo spesso al telefono o al computer; i giorni erano tutti uguali, in quelle settimane non ho mai cambiato routine.

Camilla Misuri e Caterina Rosi Ragoobeer 3D Secondaria