Le diversità

Le diversità

LE DIVERSITÀ

“La saggezza è saper stare con la differenza
senza voler eliminare la differenza”
(Gregory Bateson)

Quando parliamo di diversità entriamo nel campo dell’identità dell’uomo e affrontiamo tutti gli ambiti della sua esistenza: culturale, politico, sociale, biologico e morale. È un concetto che si riferisce all’individualità dell’uomo e che spesso non si attribuisce come qualità e ricchezza, ma più che altro come difetto e inferiorità.

La diversità si trasforma così in etichette che vengono assegnate alle persone per il loro modo di essere e di fare.

Il “diverso” è un concetto che si espande tra ragazzi ed adulti, ma alla fine è spesso ciò che noi non conosciamo o che non ci appartiene, che fa paura e che per questo motivo diventa un nemico.

Questo è un atteggiamento che porta a non rispettare l’unicità di ogni essere umano, diritto inviolabile ribadito nella dichiarazione dei diritti dell’uomo.

La diversità è un concetto praticamente assente fra i bambini piccoli, che riescono a giocare e ad interagire liberamente, a prescindere da ciò che per i grandi è diverso, perché per loro non lo è. Da bambina, avevo un migliore amico straniero, con lui non abbiamo mai dato peso alle nostre differenze culturali, le abbiamo sempre accolte e mai sottoposte a giudizio, anche se tra gli adulti qualche discorso che etichettava la sua famiglia in base alla provenienza l’ho sentito.

Con questa amicizia ho vissuto la libertà di essere se stessi, senza maschere, paura dei giudizi e soprattutto con tanta voglia di mettersi in gioco, come quando lui si lasciò truccare da me e da altre amiche per andare ad una festa di compleanno così da fare lo scherzo di fingersi donna.

Tutti lo hanno accolto con una grande risata!

La diversità è discriminazione, nonché una delle sue peggiori estremizzazioni: il razzismo, appunto. Il razzismo è un’ideologia che si manifesta fin dai tempi antichi.

Un esempio purtroppo recente può essere l’Olocausto. Milioni di ebrei sono stati uccisi perché considerati una “razza” diversa, discriminati dai razzisti come “inferiori” o “imperfetti”. Tuttavia la razza è solo una: quella umana. Essa comprende tutti noi e nessun umano può essere considerato migliore o peggiore di un altro.

Ma da cosa nasce questo modo di pensare? Nasce dai tantissimi stereotipi a cui la gente crede.

Ovviamente non si nasce con questo modo di pensare, ma ci si cresce, o meglio, ci facciamo influenzare da coloro che la pensano così.

Poi ci sono le persone che dicono:

“Eh, ma gli immigrati ci rubano il lavoro!”.

È vero? No, non è vero, poiché il lavoro si crea di continuo e di posto ce n’è per tutti, anche per le persone che sono emigrate dai loro paesi d’origine in cerca di una vita migliore o più semplicemente di una vita. Un’altra frase che troppo spesso giunge alle
nostre orecchie, soprattutto in Italia è: “Perché gli immigrati devono venire da noi?!

Che restino nel loro paese!”. Il perché è semplice: nel loro paese le condizioni di vita sono estreme: guerra, carestie, malattie, lotte religiose, etc… Quindi essi si aggrappano all’unica possibilità che hanno per cominciare una nuova vita meno difficile o che almeno credono tale. Se riescono a salire su una barca, i migranti viaggiano in condizioni pessime solo per arrivare in Italia, ovvero la
penisola più facilmente accessibile via mare per raggiungere poi altri paesi europei.

Una volta arrivati, devono subire insulti per i motivi più disparati. Bisogna capire che dietro ad ogni azione c’è una motivazione e va rispettata. Ecco perché il razzismo un giorno cesserà di esistere, perché ci sono molte persone che tuttora lo stanno combattendo con il rispetto e la consapevolezza che la diversità non è che una ricchezza del genere umano.

3B Secondaria, a cura di Aurora Tapinassi e Gabriele Bencini