Per le vie di Firenze sulle tracce di Dante

Per le vie di Firenze sulle tracce di Dante

Noi, la classe 2B della scuola Giovanni da Verrazzano di Greve in Chianti, il 16/01/23 siamo andati in gita a Firenze.

Abbiamo avuto l’opportunità di andare grazie alla disponibilità del pulmino che, quel giorno, risultava essere libero, quindi siamo stati fortunati e abbiamo avuto la possibilità di essere la prima classe a fare un’uscita didattica in questo anno. Siamo andati a Firenze  perché era interessante per gli argomenti che stiamo affrontando a lezione, ovvero il Medioevo e Dante con la Divina Commedia.

Alle 09:00 circa, sono arrivate le prof.sse Cusmano e Di Grande che ci hanno spiegato l’importanza del rispetto di alcune regole, come quella di ascoltare silenziosamente la guida e di non usare il telefono a meno che lo avessero chiesto loro… Poco dopo siamo partiti con il pullman; una volta in viaggio, ci siamo divertiti cantando e scherzando insieme. Quando siamo scesi, a Piazza San Marco, abbiamo fatto un tratto di strada a piedi, spostandoci verso Piazza del Duomo, dove abbiamo incontrato la guida, alle 10:30.
La guida si chiamava Chiara e faceva parte dell’associazione “Cammirando”. Ci ha dato delle cuffiette (collegate al suo microfono) per sentire meglio e farci stare più attenti.
Ci ha spiegato com’era Firenze ai tempi di Dante (prima dell’esilio) e come era, in particolare, proprio Piazza del Duomo, che non si chiamava così perché mancava proprio la cattedrale, che si cominciò  a costruire nel 1296, ma fu completata quando Dante era già lontano da Firenze.
Quindi, quando Dante passeggiava per la piazza, prima dell’esilio, vedeva solo il Battistero (l’edificio circolare con la porta d’oro).
La guida ci ha parlato di quello che saremmo andati a vedere insieme. Ovviamente camminando!
Abbiamo fatto merenda seduti sulla scalinata del Duomo per non cominciare la visita a stomaco vuoto e poi siamo partiti.

Mentre camminavamo per la parte medievale di Firenze per trovare delle case torri o luoghi dell’epoca di Dante, ci siamo imbattuti nella Bottega dell’opera del Duomo, piena di “copie” di opere famose che si trovano a Firenze, come il Davide di Donatello.
Dopo aver osservato dall’esterno la Bottega, passeggiando per le vie di Firenze,  abbiamo potuto ammirare varie case torri. La guida ci ha spiegato che le costruivano così alte e strette perché, all’epoca, Firenze era una città molto importante e le famiglie che vivevano in campagna volevano trasferirsi all’interno delle mura. C’era quindi bisogno di spazio per costruire sempre più case.
Il materiale con cui venivano costruite queste casi torri era la pietra; la guida ci ha fatto notare dei buchi, nelle torri, chiamati “buche pontaie” in cui venivano inserite delle travi di legno per facilitarne la costruzione.
Queste case non avevano una porta proprio come le abbiamo noi, ma la avevano a circa due metri da terra. La posizionavano così in alto per questioni di sicurezza e, per entrare, usavano una scala mobile che potevano levare in caso di attacchi.
Poi ci siamo diretti verso Via dei Cerchi. Arrivati lì, la guida ci ha fatto sedere per farci ascoltare e farci capire meglio quello che voleva raccontarci. Ci ha detto di guardare le case davanti a noi, quindi ci ha chiesto se vedevamo una casa torre, ma tutti le abbiamo risposto di no; allora ci ha indicato una casa e ci ha spiegato che quella era la casa della famiglia Donati e che, un tempo, era una casa torre.
Ci ha detto anche perché quella casa torre non era alta come tutte quelle altre; ci ha spiegato che fra questa famiglia e  la famiglia dei Cerchi (che dà il nome alla via in cui ci trovavamo), c’era una piccola guerra.
La guida ci ha spiegato che le due famiglie erano in disaccordo da dopo la cacciata dei ghibellini dalla città e la loro definitiva sconfitta nella Battaglia di Campaldino; successivamente, però, a Firenze ci fu un’altra guerra interna, quella fra Guelfi Neri e Guelfi Bianchi.
Ci ha raccontato poi che questa guerra interna era iniziata con dei semplici litigi fra famiglie; il litigio più famoso fu proprio quello fra Donati e  Cerchi. I rispettivi capofamiglia erano Vieri dei Cerchi e Corso Donati. Prima le case di queste due famiglie erano molto vicine, ma poi nel Trecento venne costruito il Vicolo dello Scandalo, che faceva in modo che queste due case fossero divise, dato che, anche durante la notte, le famiglie avevano provato a buttar giù i muri della casa nemica.

Siamo andati poi a vedere la chiesa di Dante, in cui si pensava fosse seppellita Beatrice, che invece è sepolta in un altro luogo insieme al marito. Nella chiesa, però, riposano i genitori di Dante e quelli di Beatrice (all’epoca le due famiglie erano molto amiche). Per questo molti turisti appendono dei lucchetti, con le loro iniziali, oppure mettono dei bigliettini; così facendo, pensano che il loro amore possa durare per sempre.
Continuando il nostro viaggio alla scoperta della vita di Dante, siamo giunti all’edificio che, dopo il 1861, anno dell’Unità d’Italia, venne ristrutturato e adibito a casa-museo del poeta. Davanti troviamo la Torre della Castagna, una delle torri più antiche della città, che venne utilizzata per riunioni politiche: in passato al suo interno  si riunivano i priori e si prendevano decisioni molto importanti. Durante alcune  votazioni, mettevano delle ballotte in particolari sacchetti per confermare il voto verso un partito. Da qui il termine “Ballottaggio”, ma anche il nome “Torre della Castagna”. 

Proseguendo per le strade fiorentine ci siamo imbattuti nel palazzo del Bargello. Qui  venivano decise le pene nei confronti di persone che poi venivano giustiziate nella piazza di fronte. Dante lo frequentò durante la sua carriera politica, perché era sede del Podestà, ma proprio nello stesso palazzo fu condannato all’esilio. Il sommo poeta era stato sottoposto a tre scelte: una multa salatissima, l’impiccagione o l’esilio.
Lui scelse la terza opzione e quindi il 10 Marzo 1302 iniziò il suo viaggio alla ricerca di una nuova città pronta ad ospitarlo, fino ad arrivare a Ravenna, dove morì.

La nostra ultima tappa è stata Piazza Santa Croce: ci siamo diretti subito verso la maestosa statua di Dante perché eravamo curiosi di vederla dal vivo, visto che ne avevamo parlato in classe. Qui ci siamo fatti delle fotografie di gruppo. La statua prima si trovava al centro della piazza. E’ stata spostata in una posizione più elevata dopo l’alluvione e questo ha permesso anche di utilizzare lo spazio della piazza per il tradizionale calcio in costume. La statua raffigura il poeta con in mano la Divina Commedia; ai suoi piedi un’aquila che rappresenta la giustizia.

Dopo aver salutato la nostra guida e averle ridato gli auricolari, ci siamo incamminati verso la Biblioteca Nazionale dove ci aspettava il pulmino e quindi, purtroppo, questa meravigliosa esperienza alla scoperta della città di Firenze all’epoca di Dante si è conclusa.
Secondo noi, la gita è stata molto bella e interessante e sarebbe sicuramente da ripetere, magari visitando altri monumenti o altre città. Di Firenze ci piacerebbe visitare gli Uffizi, il Duomo con la cupola e la Biblioteca Nazionale. Per il gruppo classe le gite sono molto importanti perché ognuno di noi può relazionarsi con i compagni fuori della scuola  e per noi questo è stato molto divertente! Non vediamo l’ora di farne altre!

 

IMG-20230204-WA0000

Immagine 1 di 7

2B