PROGETTO CROCUS E GIORNATA DELLA MEMORIA

PROGETTO CROCUS E GIORNATA DELLA MEMORIA

Quest’anno la nostra scuola per la prima volta ha partecipato ad un progetto molto
importante nato in Irlanda e diffusosi in tutta Europa, il Progetto Crocus, che coinvolge molti Paesi europei ed è pensato per gli studenti delle scuole primarie e secondarie.

La fondazione irlandese HETI (Holocaust Education Trust Ireland), col patrocinio della Comunità Europea, fornisce alle scuole che lo richiedono i bulbi da piantare in autunno; sono bulbi di fiori che sbocciano tra gennaio e febbraio, proprio intorno al 27 gennaio, data
in cui si celebra la Giornata della Memoria: questa è una data simbolica che ricorda quella del 27 gennaio del 1945, quando i soldati russi liberarono il campo di concentramento di Auschwitz, in cui erano stati rinchiusi ebrei, omosessuali, oppositori politici, rom, asociali, portatori di handicap, testimoni di Geova, tutte persone che dovevano indossare un triangolo colorato o la stella di David sul proprio vestito, simboli che ne rivelassero la categoria di appartenenza, e che furono uccise per la loro nazionalità, per il proprio orientamento sessuale o politico.

Oggi sappiamo che tantissime famiglie, in modo disumano, vennero divise e che i bambini, che non avevano la forza di lavorare nei campi di concentramento, venivano mandati subito nelle camere a gas insieme agli anziani.

Il Progetto Crocus ha questo nome perché il Crocus è il fiore giallo scelto per ricordare proprio tutti i bambini morti durante la Shoah.

Questi fiori che nascono da noi alla fine di gennaio sono infatti di quel giallo intenso simile a quello dellastella di David, che gli Ebrei  furono costretti a cucire sui propri abiti durante il regime nazista.

Aderendo alProgetto Crocus, la nostra scuola ha richiesto i bulbi, che sono arrivati a fine ottobre; noi abbiamo cominciato a piantarli a novembre.

Avremmo dovuto piantarli prima, ma gli impegni scolastici e il maltempo non ce lo hanno permesso. Li abbiamo piantati in giardino, accanto all’entrata principale della nostra scuola. Il collaboratore scolastico, Nicola, ha aiutato la professoressa Di Grande a preparare il terreno e, una volta finito, tutte le classi terze insieme ad altre classi dell’Istituto hanno piantato i bulbi: ogni alunno ha piantato un bulbo in ricordo di un bambino morto per mano nazista.

In classe abbiamo disegnato e ritagliato delle farfalle gialle su cui abbiamo scritto dei pensieri o una frase importante che riguardasse la tematica della Shoah. Anche i ragazzi delle classi seconde hanno collaborato e, sulle farfalle gialle di carta, hanno scritto i nomi delle piccole vittime o, come abbiamo fatto anche noi, riflessioni sullo sterminio nazista.

La farfalla gialla è infatti simbolo di speranza nella bontà dell’umanità, come unche Liliana Segre, sopravvissuta al campo di concentramento di Auschwitz, ricordava raccontando di una bambina del campo di Terezin che disegnò una farfalla gialla che volava sopra ai fili spinati

I ragazzi delle seconde, il prossimo anno, avranno il compito di continuare a curare l’aiuola e di piantare nuovi bulbi.
I nostri insegnanti, in questi anni, ci hanno permesso di conoscere sempre di più questa tematica con progetti e attività varie. Durante diverse lezioni, in classe abbiamo avuto modo di parlare di questo argomento e di persone, come Liliana Segre, Primo Levi,Sami

Modiano, le sorelle Andra e Tati, che si sono battute e si battono per testimoniare questo orrore, talvolta tramite esperienze molto crude, ma necessarie per comprendere fino in fondo la realtà e renderci consapevoli di questa.

È importante che gli insegnanti lo facciano, perché quando gli adulti di oggi, anche
superstiti, non ci saranno più, il mondo sarà nelle mani di noi ragazzi e dovremo fare di tutto per preservare la memoria e la difesa dei diritti di libertà e uguaglianza.

Quando i nostri professori ci fanno vedere film, ci fanno leggere documenti e testimonianze, rimaniamo tutti senza parole, non riusciamo a darci spiegazioni.

Forse non ce ne sono! Però la cura di queste piccole piante ci ha dato l’occasione di riflettere sulla tragica sorte di migliaia di bambini ebrei, su quanto sia importante superare i nostri continui pregiudizi, su quali sono i rischi che possono portare all’intolleranza e al razzismo, confermando quindi l’importanza del ricordo e della memoria: deve essere per noi un obbligo morale per far sì che nessuno possa ripetere una cosa così grave e assurda.

Partecipare a questo progetto è stata l’occasione per imparare che sono importanti l’integrazione, l’accoglienza e l’attenzione verso ogni individuo per proteggerci dal virus dell’indifferenza che fu all’origine della Shoah.

Quando i Crocus fioriscono ci ricordano che dopo gli eventi più terribili una nuova vita comincia e possiamo sperare che ogni cosa sia migliore di quanto lo sia stata prima.

Piantare i fiori è stato triste, ma è un’attività che ci ha dato anche speranza. I fiori ci ricordano che nel mondo ci sono, e sempre dovranno esserci, bellezza e speranza per il nostro futuro.

Speriamo davvero che bambini e ragazzi di tutto il mondo possano piantare Crocus gialli in memoria di tutti i loro coetanei che furono assassinati durante questo sterminio! Nel nostro piccolo, dobbiamo assicurarci di non permettere a nessun individuo o gruppo di persone di uccidere o fare del male ad altri perché non ci piacciono, perché si ritengono diversi o inferiori o perché non si è d’accordo con le loro idee. Da quest’anno, anche noi siamo Ambasciatori di pace con il Progetto Crocus!

Le alunne e gli alunni della 3B