Un Buffo Animale

Un Buffo Animale

Come compito per le vacanze natalizie, la nostra professoressa di scienze,
Assunta Licheri, ha deciso di non assegnarci delle pagine da studiare o
molti esercizi, bensì una ricerca.
Il compito consisteva in una ricerca su un animale a rischio estinzione a
nostra scelta e io, spinta dai ricordi delle mie esperienze estive, dalla sua
tenerezza e dalla sua simpatia, ho scelto la foca monaca.
Anche se, soprattutto nell’ultimo periodo, anche semplicemente
accendendo la televisione, se ne sente parlare poiché sta per estinguersi,
molti non la conoscono bene.
Durante la ricerca ho scoperto molte curiosità su questa specie, infatti ora
so che la foca monaca è un mammifero pinnipede appartenente alla
famiglia delle foche e purtroppo ne rimangono solamente 700 esemplari!
Ha un corpo di forma cilindrica che è rivestito da uno speciale tessuto
connettivo (il tessuto adiposo) che permette l’isolamento termico, e da
un pelo corto. Le dimensioni variano dagli 80cm (quando sono ancora dei
cuccioli) fino a 240-260cm.
Come è possibile immaginare, le foche monache non hanno le braccia e le
gambe come noi, ma i loro arti sono delle pinne. Il colore del loro
mantello varia in base al genere, infatti nei maschi il pelo è molto scuro e
nelle femmine invece è più chiaro, ma entrambi hanno il ventre bianco.
Hanno una piccola coda che si trova vicino alle pinne posteriori.
Se guardiamo il muso e la testa, vediamo che quest’ultima è tonda e
leggermente appiattita e che sul muso ci sono le vibrisse. Ci accorgiamo,
però, che apparentemente mancano le orecchie, ma non è così (e
menomale) infatti hanno orecchie, ma manca il padiglione auricolare.

Le foche monache passano molto tempo in acqua anche se, come tutti i
mammiferi, devono riemergere per alcune necessità. Possono immergersi
fino a 120m e nuotare per 280km!
In passato le foche monache si trovavano in molti territori marini e anche
in Italia. Dalla fine del ‘900 è stata considerata estinta in Italia, eccetto rari
avvistamenti. L’avvistamento più recente risale al 2020 vicino a Brindisi: si
trattava di un cucciolo che però venne ritrovato morto dopo pochi giorni.
Questa simpatica specie, come le foche in generale, si nutre di anguille,
triglie, sardine, piccoli tonni, aragoste, granchi, polpi, molluschi, calamari,
cefalopodi che vivono in fondo al mare e, a volte, piccoli animali come
pinguini. Le foche non bevono, ma si idratano con il cibo che mangiano.
Le foche sono predate da animali più grandi come orche, orsi polari,
squali bianchi e purtroppo anche dall’uomo.
Sia i maschi che le femmine raggiungono la maturità sessuale verso i 4-5
anni. Si accoppiano prevalentemente tra Settembre e Novembre in
acqua. Hanno una fecondazione interna, sono placentati, vivipari e la

riproduzione è sessuata. Molti esemplari maschi muoiono nel periodo di
accoppiamento poiché si scontrano con altri individui.
La gestazione dura 11 mesi e il piccolo appena nato misura 80cm-1m. La
mortalità dei cuccioli è molto elevata poiché i cacciatori preferiscono per
vari fattori uccidere i cuccioli. Per partorire le femmine si rifugiano in
grotte che vengono difese da altre foche e il piccolo, poi, viene allattato
dalla madre con cui rimane per 3-4 anni. Il cucciolo entra in acqua alla
prima settimana di età. Per circa le prime 6 settimane, la madre non lascia
il piccolo neanche per mangiare, sfruttando il grasso accumulato in
precedenza.
Ora purtroppo, però, è arrivato il momento di parlare della cosa più triste:
la foca monaca è in diminuzione, in uno stato di estinzione critico ed è
protetto a livello comunitario. E’ inserita nella cosiddetta “ Red List” dell’
IUCN, dove sono elencati tutti gli animali a grave rischio estinzione. Le
cause di estinzione sono molte. Quella più importante è il fatto che
l’uomo le caccia per la pelle e il grasso e, negli anni passati, molti

esemplari erano uccisi dai pescatori perché rompevano le reti e rubavano
il pesce. Altre cause che hanno contribuito e contribuiscono all’estinzione
della foca monaca sono l’inquinamento dei mari (perché gli animali si
incastrano nelle reti o ingeriscono rifiuti), il turismo e la navigazione nei
luoghi di accoppiamento.
Come ho detto precedentemente la foca monaca è un animale protetto e
inserito nella “Red List” dell’IUCN. Ma cos’è un animale protetto? Cos’è
l’IUCN?
Un animale protetto è un animale che viene tutelato, difeso e spesso
monitorato dallo stato e dalle autorità. La legge ne vieta la caccia o il
maltrattamento. Chiunque uccida senza necessità un animale protetto è
punito con l’incarcerazione o una multa. L’ IUCN è l’Unione Mondiale per
le Conservazione della Natura che si occupa della conservazione della
natura, dell’uso sostenibile delle risorse e l’analisi dei dati.

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Agata Di Rita IIB