Corsa al vaccino

Corsa al vaccino

Avviata in Italia la sperimentazione del vaccino anti-covid di produzione nazionale

I vaccini anti-Covid esistono già da quasi un anno, molte nazioni hanno prodotto il proprio; l’America ha Johnson & Johnson, Pfizer e Moderna, la Gran Bretagna l’AstraZeneca, la Russia lo Sputnik e l’Italia ha in mente di produrre un vaccino tutto suo.

Questa proposta è stata avanzata dal governo e dal Premier Draghi in un’assemblea tenutasi circa una settimana fa.

Il sistema che adotterà il vaccino italiano sarà l’Rna messaggero: a differenza degli altri vaccini, in cui viene iniettato il virus ma senza carica virale, nell’RNA messaggero viene iniettato del materiale genetico che dà le “informazioni” alle cellule su come produrre gli anticorpi contro il virus.

Lo stesso sistema viene usato dal vaccino Pfizer ed è anche quello che si sta rivelando portatore di minori rischi. Da qui l’idea di avviare la produzione del vaccino italiano. A capo di questa operazione ci sono due aziende di nome Reithera e Takis che si trovano tutte e due a Castel Romano, a Sud di Roma.

Il vaccino è già stato testato su quarantacinque persone e nessuna ha riscontrato effetti collaterali.

Ovviamente per sviluppare questa nuova linea di prodotto serve tempo, si parla di 8-10 mesi e c’è bisogno soprattutto di notevoli investimenti da parte dello Stato, stimati tra i 30 e i 35 milioni di euro. Inoltre Invitalia, l’Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti del ministero dello Sviluppo economico, ha approvato il contratto di sviluppo presentato da Reithera e la stessa Agenzia Nazionale è disposta a finanziare il progetto con un investimento industriale di circa 81 milioni di euro.

E’ importante che si inizi a produrre il vaccino anche in Italia, così da non essere dipendenti da aziende straniere come Pfizer o Moderna. Inoltre, quando l’Italia produrrà abbastanza vaccini, li potrà anche vendere agli altri Stati.

Gabriele Casula 3A Secondaria