DELITTO NEL CASTELLO

DELITTO NEL CASTELLO

Era un tardo pomeriggio di venerdì, Olivia Rossi stava leggendo un articolo su un castello che si trovava poco lontano da lì. L’articolo raccontava di diversi delitti avvenuti, qualche giorno prima, proprio in quel castello. Olivia era una ragazza con i capelli mori e gli occhi grigi, dolce e affettuosa, amava leggere libri di ogni genere: romanzi, racconti comici, ma soprattutto polizieschi, di cui era esperta, perché suo padre era un detective. Decise di andare a visitare il castello con il suo gruppetto di amici, invitò:

Giovanni, un ragazzo molto gentile e simpatico il quale accettò l’invito, ma sotto sotto, aveva molta paura.
Cecilia, una ragazza misteriosa e riservata, vestita sempre con abiti di colori spenti, la migliore amica di Olivia.
Gabriele, il comico del gruppo, con occhi verdi e capelli biondi, il cui ciuffo gli cadeva sulla fronte.
Tommaso, un ragazzo non molto carino, anche se si credeva chissà chi. Accettò l’ invito ma con tante esitazioni, perché in quel periodo si era lasciato da poco con Cecilia.  
Il giorno dopo, verso le cinque del pomeriggio, andarono a visitare il luogo e calò subito il buio. Il castello era posto su una grande collina, era tenebroso e spettrale. Vi si poteva accedere attraverso una lunga strada costeggiata da una foresta inquietante, che proseguiva fin sopra la collina, il castello aveva le pareti nere, con finestre rotte e persiane color rosso sangue. Davanti al castello Giovanni pareva spaventato, Gabriele cercò di tranquillizzarlo: “Avanti dai, non fare il solito fifone!” Olivia disse: “Forza entriamo, non abbiamo tanto tempo!” ma Tommaso esitò: “Questo posto mette i brividi!” Cecilia li trascinò tutti dentro esclamando: “Muovetevi, razza di codardi!”.
L’interno era grande e spazioso, pieno di ragnatele ovunque, con porte che si affacciavano su diverse stanze, una grande scalinata al centro che portava al piano superiore. Quando i ragazzi entrarono in quel luogo, Cecilia prese per la manica Tommaso e lo strattonò da parte lasciando gli altri da soli. La loro discussione durò per un paio di minuti e quando si ricongiunsero agli altri, Tommaso aveva il viso rosso. Olivia si chiedeva cosa fosse successo, ma dopo decisero di iniziare la perlustrazione del castello. I ragazzi si divisero in due coppie e Olivia rimase da sola. Era spaventata all’idea di restare senza gli amici, però prese coraggio e cominciò ad addentrarsi.
Giovanni, visto che era spaventato da quella idea, andò con Cecilia che era entusiasta. Tommaso e Gabriele erano assieme, Cecilia e Giovanni si spostarono in cucina dove, proprio pochi giorni prima, era stato trovato un cadavere. Le pareti erano ancora schizzate di sangue, la stanza era molto in disordine, c’erano oggetti sparsi su tutto il pavimento. Gabriele e Tommaso si erano diretti in salotto, tutto era a soqquadro: il divano era
strappato e pieno di buchi, i cuscini perdevano le piume, sul pavimento c’era un libro
aperto con una scritta in rosso, che diceva “AIUTO”. Avvicinandosi, capirono che era stata fatta con il sangue. Gabriele era emofobico, quindi corse in bagno a vomitare. Quando Gabriele sparì dalla vista di Tommaso, le luci si spensero. Intanto Olivia era andata al piano di sopra, nella camera da letto dove il soffitto era pieno di crepe, il letto aveva le lenzuola stropicciate, la carta da parati era tutta strappata come se qualcuno l’avesse
tirata via.
Ad un certo punto sentì un urlo dal piano inferiore, scese di corsa in salotto. Tommaso era steso per terra con la schiena trafitta da un coltello, il sangue gli sgorgava dalla bocca. Cecilia e Giovanni corsero subito sulla scena del delitto, tutti erano scioccati. Cecilia balbettò impaurita: “Cosa è successo?! Perché Tommaso…?” Giovanni urlò: “Chi è stato? E dov’è Gabriele?!” Olivia, spaventata e sconvolta, non sapeva cosa fare, non vide Gabriele e andò a cercarlo. Lo trovò in bagno con una faccia disgustata, stava ancora vomitando. Olivia disse al gruppo che Gabriele stava male, quindi decisero di chiamare l’ambulanza e la polizia. Una cosa era certa: tra di loro c’era un assassino.
Quella sera Olivia andò a letto con molti dubbi: “Chi è l’assassino? Perché ha ucciso proprio Tommaso?”. Il giorno dopo decise di indagare, chiamò Giovanni, Cecilia e Gabriele che erano insieme a lei nel castello e domandò loro: “Dove eravate in quel momento e cosa stavate facendo?” Cecilia rispose: “Io e Giovanni ci trovavamo in cucina!” Giovanni esclamò: “Posso confermare, non c’era luce e ho solo sentito il rumore di un cassetto che si apriva, ho visto la porta spalancarsi per due volte quindi ho pensato che qualcuno fosse entrato ed uscito dalla stanza!”. Cecilia aggiunse nervosa: “Anche io! Ero impietrita, ho avuto per la prima volta nella mia vita paura, ma Giovanni era accanto a me e dopo l’ho sentito spostarsi verso il salotto quindi ho deciso di seguirlo e successivamente abbiamo udito il suo urlo dal salotto”. Gabriele protestò: “Io non sono stato, come sapete io svengo alla vista del sangue, con Tommaso abbiamo trovato un libro con la scritta “AIUTO” e quindi sono corso in bagno e poi perché dovreste sospettare di me? Sono il suo migliore amico!” Olivia pensò che in Gabriele ci fosse qualcosa di sospetto, nonostante avesse detto in parte la verità. Così fece uscire gli amici da casa sua e iniziò a riflettere sulle loro risposte. Prima di lasciare casa di Olivia, Cecilia si soffermò sulla soglia della porta e
disse: “Giovanni… l’ho visto uscire dalla cucina con qualcosa in mano, non so se fosse il coltello del delitto, ma sono certa che era qualcosa di sinistro. Dovresti indagare di più su di lui, non mi fido!”. Poi uscì e sbatté la porta alle sue spalle.

SECONDA PARTE
Quella sera Olivia parlò con suo padre e gli chiese se lui e i suoi soci potessero andare a vedere se trovavano indizi al castello e riferirle tutto, entro la fine del giorno seguente. Suo padre tornò a casa con tanti indizi, trovò un coltello cosparso di sangue da cui potevano ricavare le impronte digitali della persona in questione e un libro aperto ad una pagina bianca con una scritta fatta col sangue: ‘AIUTO’. Suo padre disse: “Gabriele aveva
ragione, c’era davvero la scritta, lui non è colpevole, era veramente in bagno!”. Il giorno dopo Olivia e suo padre portarono a esaminare le impronte sul coltello. Ci vollero tanti giorni, ma quando le notizie arrivarono, si scoprì che l’assassino era… Cecilia!!!
Chiamarono la polizia e l’arrestarono. Cecilia confessò alla polizia: “Volevo solo vendicarmi, qualche giorno fa Tommaso mi ha lasciata, dicendomi che non avrebbe mai più voluto vedermi né parlarmi. Quando è andata via la luce, ho preso un coltello dal cassetto in cucina e ho deciso che quello era il mio momento!! Ho provato a convincerlo mentre giravamo per il castello. Lui però non ha ceduto e così…”.

Chiara Batisti, Adele Caini, Omar El Harchaoui, Yassine Louxe – 2C