LA TUA SCOMPARSA IMPROVVISA

LA TUA SCOMPARSA IMPROVVISA

LA TUA SCOMPARSA IMPROVVISA

Eravamo sull’isola di Capraia, in un paesello sul mare. Era una giornata fredda d’autunno,
il vento soffiava sui pini vicino alla casa dove viveva la famiglia Belli, composta dalla
madre Michela Stevens una donna d’affari, ricca, proveniente da una famiglia benestante,
capelli biondi e occhi azzurri e lucenti come due diamanti, il padre Fabio Belli, un uomo
nato in una famiglia di contadini, molto gentile con il prossimo, disponibile ad aiutare
sempre le persone, ma che nascondeva molti segreti, Rosanna Belli, la primogenita,
ventenne, fidanzata da poco con Lorenzo Spencer, un ragazzo molto allegro e iperattivo e Luca Belli, il secondogenito, anch’egli riservato come il padre.

Quella sera la famiglia festeggiava i cinquant’anni di Michela, avevano invitato amici e parenti, compresi i vicini di casa. Si sentì suonare al campanello: “Apro io!” gridò Michela dalla cucina. Erano arrivati i vicini: Gregorio e Gregoria, una coppia sui sessant’anni, sposati da una vita. Stavano molto simpatici alla famiglia Belli ed erano arrivati per passare del tempo con loro e festeggiare. Suonò nuovamente il campanello: “Stavolta vado io!” urlò Luca dal salotto. Finalmente c’erano tutti e la festa poteva cominciare.

Sebbene fosse un’occasione per stare tutti insieme, il gruppo era molto diviso: Lorenzo stava solo con Rosanna e delle volte confabulava con Fabio, Michela e Gregoria ciarlavano di quello che accadeva nel paesello e gli uomini parlavano di calcio.

Tutto andò bene fino alla fine della cena quando rimasero solamente alcuni parenti e i vicini, addirittura Lorenzo se ne era andato e scoppiò una discussione tra Fabio e Michela.

Fabio sosteneva che Michela non fosse stata molto coinvolgente con gli ospiti e che avesse parlato solo dei fatti suoi; mentre gli invitati assistevano alla scena,  Michela, in lacrime, tirò uno schiaffo a Fabio e corse a prendere il suo libro preferito urlando: “Sei solo geloso, non capisci neanche il valore che do alle persone! Me ne vado!!” e sbatté la porta, poi il silenzio calò nella sala da pranzo. Michela, fuori da casa sua, decise di andare verso l’albero dove leggeva sempre il suo romanzo preferito. Quella volta, essendo notte, non si sentiva al sicuro neanche con una torcia e quando si sedette per terra si rese conto che non era sola.

Fabio disse che era dispiaciuto per la litigata e per aver creato imbarazzo tra gli ospiti, fece per andare a scusarsi con sua moglie ma, quando arrivò, trovò solo il suo romanzo “Il profumo delle foglie da tè”. Corse a più non posso verso casa. Appena arrivò, disse a tutti quello che stava accadendo, chiamò la polizia e i due detective che conosceva.

Dopo mezz’ora i due investigatori si presentarono da lui con la polizia: “Che succede di così tanto urgente?” chiese Alessio, il detective. Fabio spiegò l’accaduto e la polizia andò a cercare Michela nel pieno della notte in quel boschetto vicino casa.

Dopo due ore precise, le ricerche erano finite e i poliziotti tornarono a casa Belli per riferire alla famiglia: “Abbiamo trovato solamente un libro con del sangue sopra, lo faremo analizzare dal laboratorio se volete!” “Sì, ma prima portatemi là!” rispose Alessio.

Nel frattempo i vicini se ne erano andati di casa e in aiuto di Alessio accorse Alessandro, suo fratello e collaboratore. Arrivati sul luogo della sparizione, i detective non trovarono nulla se non il romanzo con un’impronta di sangue sopra, così ne scattarono una foto come prova.

Andando avanti nel boschetto e non videro nulla se non impronte di animali quindi, rassegnati, tornarono in centrale. Alessio e Alessandro decisero che, senza indizi né tracce da seguire, bisognava iniziare una vera e propria indagine aprendo un caso di sparizione.

La prima cosa da fare era raccogliere più indizi possibili, magari interrogando alcune persone informate sui fatti. Chi poteva essere il colpevole: uno di loro o altri sconosciuti ancora fuori il caso?

Il 3 febbraio 2016 si aprì il caso di sparizione di Michela Stevens e quello stesso giorno i detective iniziarono ad interrogare le varie persone che quella sera erano alla festa, il primo interrogato fu il marito di Michela, Fabio.

A: Allora, Fabio, dimmi quello che sai su tua moglie e se quella sera ti è successo  qualcosa di strano.

F: Mia moglie ed io quella sera abbiamo avuto una delle nostre litigate quotidiane, ma a differenza delle altre è stata veramente pesante. Sento che è successo qualcosa di grave, quando litigavamo lei scappava e spesso andava a leggere sotto quell’albero, ma succedeva sempre di giorno quindi sotto gli occhi di tutti, non mi aspettavo che scappasse di notte, ha sempre avuto paura del buio.

A: Cosa stavi facendo e dov’eri in quel momento?

F: Ero preoccupatissimo, la festa è stata un disastro, molti ospiti si sono sentiti a disagio e Lorenzo se ne è andato subito, così l’ho detto a Michela e lei ha fatto una delle sue solite scenate.

A: In che senso una delle sue solite scenate?

F: Beh, è da giorni che ho scoperto che mi sta nascondendo qualcosa e quando litighiamo
fa queste scenate da vittima!

A: D’accordo, allora grazie e alla prossima! Quello stesso giorno Alessio e Alessandro andarono a casa Belli per ispezionarla. Dopo molti tentativi riuscirono a trovare un particolare sospetto dentro camera di Rosanna: sopra tante cianfrusaglie c’era un biglietto bruciacchiato con scritto “Attenta, guardati le spalle!”.

Alessio ed Alessandro decisero di interrogare Rosanna per capire se poteva aiutarli con quel biglietto misterioso. La chiamarono in centrale e da quell’interrogatorio venne fuori una bella sorpresa.

A: Buongiorno Rosanna, in camera tua abbiamo trovato questo bigliettino, ne sai
qualcosa?

R: Non entro in camera mia da ieri sera, ho dormito sul divano perché era il posto preferito da mamma. Sinceramente non so cosa le sia potuto accadere, era una donna molto gentile se presa per il giusto verso, manca molto.

Al: Scusa, ma tu sai per caso qualcosa in più su chi potrebbe averla fatta sparire?

R: Beh, so per certo che è stata una persona che voleva vendicarsi di qualcosa e poi so che in questi giorni anche Lorenzo è stato molto preoccupato e agitato, non è suo solito, ma credo che sia per problemi di famiglia.

Al: Capisco…
A quel punto Lorenzo entrò nella stanza senza bussare e, in modo prepotente, sbattè la porta, poi si scusò e disse: “Mi dispiace avervi interrotto, ma Rosanna, noi avremmo un apericena, è da circa mezz’ora che ti stiamo aspettando, vogliamo muoverci?”.

I due detective erano perplessi, ma sicuri che in quel bosco si poteva nascondere solo lei, Michela, sparita per una sorta di “vendetta”. Andarono proprio lì a vedere se per caso il colpevole fosse stato ingenuo da lasciare qualche prova e infatti così era. In un punto nascosto dagli alberi, ecco che trovarono un’arma, con del sangue sopra, un coltello da cucina col manico rosso usato in un primo momento per del semplice pane e in un secondo per uno scopo macabro. Alessandro disse: “Io qua sospetto che Michela non abbia fatto una bella fine!”. Alessio rimase ad osservare l’arma e a pensare a quello che stava accadendo. L’ultima chance che avevano era Gregoria, la migliore amica di Michela che sapeva ogni cosa, così dicevano tutti.

Al: Buonasera Gregoria, vorrei chiederle chi e perché avrebbe dovuto rapire Michela, secondo lei. Aveva qualche nemico?

G: Che io sappia no, ma ha avuto una tresca con un ragazzino di cui non mi ha mai voluto dire il nome, forse perché sapeva che l’avrei detto a Fabio. Questo tipo la sfruttava per soldi, ma lei non lo ha mai capito. Michela mi ha sempre nascosto tutto e anche a suo marito.

Al: E lei cosa sospetta?

G: Io credo che Fabio possa aver sospettato qualcosa. L’ho visto confrontarsi con Lorenzo, non ne sono sicura ma in quella casa le cose si scoprono sempre un po’ così…

Al: Ottimo, grazie mille, Gregoria! Il colpevole aveva le ore contate, andava solamente colto sul fatto….

SECONDA PARTE

A: Salve, Lorenzo, le vorrei chiedere di Michela, cosa pensa della sua sparizione o meglio, cosa sa su di lei?

L: So solo che litigava con suo marito, per soldi, e non andava molto d’accordo con me, cioè da quando io sto con Rosanna, è più sospetta e attenta ai passi che faccio.

A: Qual è il tuo colore preferito Lorenzo?

L: Il rosso. Come mai, detective?

A: No, niente, e se ti chiedessi come mai la sera dell’accaduto sei dovuto andar via per problemi familiari anche se la tua famiglia da quello che ho capito non abita qui?

L: Beh, in realtà è che non volevo far preoccupare Rosanna, ma non volevo neanche assistere nuovamente ad una loro litigata, così ho inventato una scusa per andarmene.

Al: E come mai dal laboratorio le impronte digitali trovate per caso in un coltello nel bosco corrispondono alle tue?

L: Non lo so!

Al: Perché lo hai fatto Lorenzo?

L: È da settimane che Fabio mi dice che sua moglie lo tradisce, ma non aveva capito che l’altro ero io. Così mi sono fatto avanti e gliel’ho detto, ho pensato insieme a lui un piano per fargliela pagare del tutto, anche se dovevo trovare un modo per incastrare anche lui!
Alessio aveva già capito tutto, prese Lorenzo per la mano e lo costrinse ad entrare nell’auto, corse a più non posso verso la scena della scomparsa. Era notte, precisamente le 22.00, e i due detective avevano già collegato tutti i fili della trama; mentre Lorenzo spiegava loro la storia in centrale, ecco la scena che nessuno si sarebbe aspettato:
proprio vicino al luogo dove tre giorni prima una donna era scomparsa, la stessa venne ritrovata senza vita, con le mani insanguinate e un biglietto con su scritto: “La prossima volta ci pensi prima di tradirmi! – Firmato Fabio

di Lorik Berisha, Gaia Ciancio, Alessia Saccardi, Destan Xhemaj