L’INDIA: UN PAESE DI GRANDI CONTRADDIZIONI

L’INDIA: UN PAESE DI GRANDI CONTRADDIZIONI

Quest’anno sono tornato in India per la prima volta dopo l’epidemia di Covid che ha colpito tutto il mondo dall’autunno 2019.
 
Vado in India seguendo i miei genitori che vi si recano per lavoro da quando avevo sei anni.
In questi anni l’India sta cambiando rapidamente.
 
Atterrando a Nuova Delhi c’era così tanto smog che nell’aria si poteva vederne la nebbia.
Come sapete l’India quest’anno ha superato la Cina in popolazione, di conseguenza i consumi del paese sono aumentati.
 
Fortunatamente, per combattere il fenomeno dell’inquinamento, l’India e i suoi abitanti hanno messo in atto alcune riforme, ad esempio contro l’uso della plastica.

Nelle città o nei parchi non si può bere con le bottigliette di plastica ma solo nelle borracce personali o alle fontanelle di acqua depurata.

Fino a qualche anno fa era impensabile per un occidentale bere da un rubinetto in India a causa delle malattie, ma ora vi posso assicurare che gli standard igienici sono molto migliorati: dopo aver tentennato, ho bevuto anche io e non mi è venuto il mal di pancia!
 
La popolazione indiana viene sempre più sensibilizzata ad amare la natura e a frequentarla anche accampandosi in tenda, anche se persistono alcune “piccole” contraddizioni e cioè che durante una passeggiata nei boschi potresti essere sbranato da una tigre, come capita spesso a chi vive nei pressi dei parchi nazionali.

Anche quest’anno leggendo il Times of India, mentre ero là, mi sono imbattuto in un articolo che raccontava come una tigre avesse ucciso in due giorni nonno e nipote di un villaggio situato in un parco nazionale: il nonno la domenica mentre raccoglieva la legna e il nipote il lunedì mentre cercava il nonno.
 
Nonostante questo incremento di amore per l’ecologia, i beni fatti in India sono per lo più prodotti usando fonti fossili come carbone e petrolio che da qualche decennio sono iniziate a essere sfruttate in maniera sempre più massiccia causando molto inquinamento.

Senza contare la costruzione smodata di autostrade e l’aumento vertiginoso dello spostarsi in macchina.

Dalla prima volta che ci sono andato è cambiato il governo ed è salito al potere Modi che ha molti amici tra i grandi industriali indiani.

L’anno prossimo ci saranno le elezioni e si contrapporranno il partito di Modi che punta a restare al potere e lo storico partito democratico della famiglia Gandhi con Raohul Gandhi che ha attraversato tutta l’India a piedi da sud a nord, dal Kerala al Kashmir, lo scorso autunno, per portare il suo messaggio democratico a tutta la gente.

In realtà non è parente del Mahatma Gandhi che è stato promotore dell’indipendenza dell’India con un tipo di lotta molto particolare, la non violenza, ma ne condivide le idee democratiche.

L’India è un paese pieno di contraddizioni e la vita lì è difficile per gran parte della popolazione che però punta moltissimo sull’istruzione dei giovani.

Tutti i bambini e ragazzi e le loro famiglie sono molto consapevoli che l’istruzione è ricchezza. Tutti vanno a scuola in India, ci sono moltissimi tipi di scuole tutti con la propria divisa.

A Mumbai, tutte le sere, una piccola via chiamata Abhyas Galli si popola di studenti che ci vanno a studiare.

Ma non c’è una biblioteca, non ci sono sedie e tavolini, tutti si siedono per terra e ripassano le lezioni fino a tarda notte.

Sono ragazzi che frequentano le superiori e le università e che si ritrovano perché studiare insieme rende di più, si possono chiedere agli amici le cose che non si sono capite, si può ripetere le lezioni e tanti di questi ragazzi hanno famiglie numerose e poco spazio a casa e quindi hanno trovato questo modo intelligente per studiare meglio da cui dovremmo prendere esempio!

Olmo Leo Perazzi 3A