Un albero per la pace

Un albero per la pace

Venerdì 25 marzo nella scuola secondaria Giovanni da Verrazzano di Greve in Chianti sono stati scelti tre alunni di ogni classe per partecipare ad una manifestazione dedicata alla pace e all’ambiente.

Alle ore undici, noi studenti selezionati ci siamo riuniti davanti alla biblioteca comunale portando con noi i pensieri e le riflessioni che le classi avevano precedentemente condiviso con le insegnanti, riguardanti la pace e la situazione attuale in Ucraina.

Alla manifestazione erano presenti l’Assessore alla cultura del Comune, alcune insegnanti delle scuole elementari e medie e il musicista Aleandro Baldi.

Una volta arrivati davanti alla biblioteca abbiamo formato un cerchio, dopodiché è arrivata una macchina colorata che ha attirato su di sé tutta l’attenzione, ne sono scese due donne che hanno tirato fuori tanti cartelloni con la bandiera della pace.

Dopo che le abbiamo aiutate a distendere i cartelloni le due hanno iniziato a raccontarci una storia con una morale e cioè che in ogni situazione buia c’è sempre uno spiraglio di luce, anche in quella attuale. Poi sono state fatte volare alcune colombe come simbolo di pace e siamo tornati nel giardino della scuola dove, qualche giorno prima, era stato piantato un ulivo donato dal Comune.

Ci siamo messi in cerchio intorno a questo simbolo di pace e ognuno di noi ha letto il proprio pensiero attaccandolo poi all’albero; infine siamo tornati ciascuno alla propria classe.  Grazie anche a quanto appreso nell’incontro abbiamo capito che la guerra non è mai voluta dalle persone comuni, ci sono i grandi Capi di Stato che prendono le decisioni e le persone comuni si trovano a combattere anche senza condividere le motivazioni del conflitto. Sicuramente la pace è un bene fondamentale da proteggere e conservare nei secoli. La pace arricchisce i paesi, a differenza della guerra, e, cosa importantissima, non provoca né lutti né perdita di vite umane. Per evitare la guerra le potenze dovrebbero comunicare, discutere fra loro e raggiungere accordi che soddisfino tutte le parti coinvolte.

La pace è l’unica arma che dovremmo usare, come ci insegna la storia studiata sui libri, da cui tuttavia sembra che ancora non abbiamo imparato nulla. 

Dario Bartolozzi, Tommaso Pagni, 3D Secondaria