Una storia di riscatto

Recensione del film: The Millionaire (Slumdog Millionaire), Regno Unito 2008, diretto da Danny boyle.

Jamal Malik, un ragazzo indiano che lavora in un call center, partecipa per caso come concorrente al programma televisivo “Chi vuol essere milionario” dove ha l’opportunità di vincere fino a venti milioni di rupie. Ricordando alcuni episodi della sua infanzia, che il film presenta con un susseguirsi di flashback, Jamal riesce a rispondere a molte domande. Prima del quesito finale però, viene preso dalla polizia che lo sottopone a tortura durante un interrogatorio. In pochi infatti credono che un ragazzo come lui, cresciuto in una famiglia povera, possa essere così intelligente da rispondere a tutte le domande e temono che abbia imbrogliato. 

Jamal dimostra alla polizia che ogni singola domanda trova risposta in un episodio della sua vita “nomade”. Racconta di avere un fratello di nome Salim, con cui viveva nella baraccopoli di Mumbai e con il quale ha affrontato molte peripezie: dalla morte della madre al rapimento da parte di un mercante di minori e soprattutto l’incontro con Latika, la bambina di cui Jamal resterà innamorato per sempre. Il protagonista infatti continuerà a cercarla, senza mai arrendersi, fino a quando, grazie al sacrificio del fratello, riuscirà a parlarle per l’ultima domanda del quiz.

Questo film insegna l’importanza di ogni singola emozione, ricorda quanto sia prezioso poter vivere in una famiglia, con le persone che ci vogliono bene, che stanno con noi, che sono presenti nei momenti più difficili e ci aiutano. Il mondo non è tutto uguale, lo sappiamo, ma dobbiamo conoscere, sapere che ci sono molte persone più sfortunate di noi e riflettere. Per questo non ci si dovrebbe lamentare della possibilità di studiare e si dovrebbe invece capire cosa vuol dire non patire la fame, perché nel mondo ci sono bambini che vivono in povertà e senza genitori. Inoltre il film mostra e dimostra che essere poveri non vuol dire essere ignoranti. 

In diversi paesi del mondo i bambini vengono comprati, venduti o sfruttati per soldi, sono sottovalutati dagli adulti e considerati come oggetti. Non hanno il diritto all’istruzione e sono continuamente esposti al pericolo della guerra, come anche Malala Yousafzai ha denunciato, scegliendo di protestare pacificamente e di lottare per tutte le bambine e i bambini affinché possano andare a scuola.

Il film, in modo diretto e indiretto, colpisce tutti. Anche noi ci siamo sentiti un po’ in colpa. Abbiamo pensato che mentre noi lo stavamo guardando, di fronte alla lim, in classe nostra, nella nostra scuola, tanti altri bambini e ragazzi come Jamal e Salim, nel mondo, non possono continuare ad andare a scuola o non ci hanno mai messo piede, oppure vivono nella paura e rubano per procurarsi da mangiare, o ancora rischiano la loro stessa sopravvivenza per non essere più sfruttati come Latika.

Alla fine, quel che ci ha colpiti di più è che, nonostante tutto, cresciamo nella  speranza che i buoni sentimenti trionfino e mentre tutta la città si riunisce per le strade e aspetta con ansia le risposte di Jamal, crediamo che l’amore dei due protagonisti sconfiggerà il loro triste passato.

3B Secondaria, a cura di Aurora Tapinassi e Filippo Giannetti

Ecco il trailer: